"C'erano quelli che leggevano e poi c’erano gli altri.
Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no.
Tra gli esseri umani non c’è differenza più grande."
Dopo trent’anni dal primo romanzo e otto anni dall’ultima avventura, “A esequie avvenute. Una storia dell’Alligatore” segna il ritorno di Marco Buratti, meglio noto come l’Alligatore: il detective senza licenza che Massimo Carlotto ha reso una leggenda del noir italiano. Siamo a Padova, in un febbraio gelido. L’Alligatore viene convocato da un avvocato per incontrare Loris Pozza, un criminale della finanza, esperto in truffe, fatture false e affari oscuri legati al circuito della “Chinese Underground Bank”. L’uomo è disperato: la sua amante moldava è stata rapita e, per rivederla viva, deve pagare un milione di euro. L’incarico di consegnare il riscatto viene affidato a Buratti e ai suoi fidati collaboratori, Max la Memoria e Beniamino Rossini. Ma nulla va come previsto. La donna non viene liberata, e il sospetto che sia stata uccisa si fa sempre più concreto. Inizia così un’indagine non autorizzata per scoprire cosa sia realmente successo, in un clima di silenzi che cercano di insabbiare tutto. L’Alligatore, fedele al suo senso di giustizia, non intende fermarsi finché la verità non sarà emersa. Intanto Rossini, nel tentativo di aiutare una giovane donna ucraina vittima di sfruttamento, finisce per commettere una serie di passi falsi. Il prezzo da pagare sarà alto: la risposta della mafia est-europea sarà brutale. Tra segreti sepolti, regolamenti di conti e il ritorno inaspettato di uno dei più pericolosi antagonisti della serie, Buratti si ritrova ad affrontare una crisi profonda che metterà a dura prova il suo codice morale, spingendolo fino al punto di non ritorno. E per la prima volta sarà costretto ad usare le armi.