"C'erano quelli che leggevano e poi c’erano gli altri.
Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no.
Tra gli esseri umani non c’è differenza più grande."
Daniel Stein nasce nel 1922 in una famiglia ebrea polacca. Intelligente e dotato, inizia gli studi e, insieme al fratello, sogna di trasferirsi in Palestina. Il suo grande talento per le lingue e la sua astuzia gli permettono di sopravvivere all’Olocausto. Costretto a fare da interprete e traduttore per la Gestapo, riesce ad approfittare della sua posizione per salvare molti ebrei. Scoperto, si salva miracolosamente dalla fucilazione, combatte con i partigiani contro i tedeschi e, dopo la guerra, si converte al cristianesimo. Prende i voti, entra nell’ordine dei carmelitani scalzi e si trasferisce finalmente in Israele, dove continuerà ad aiutare gli altri, vivendo in fede e lavorando per promuovere l’ecumenismo in un contesto complesso. Questo romanzo polifonico, composto da lettere, interviste, diari, articoli di giornale e atti giudiziari, racconta la storia di un eroe indimenticabile la cui figura, ispirata alla vita di Oswald Rufiesen, rappresenta una luce e una speranza in tempi difficili.